Giacinto Plescia La forma e lo spazio. Mito, natura, hi-tech

Giacinto Plescia: dalla filosofia alla fisica

Giacinto Plescia: dalla filosofia alla fisica

I rapporti esistenti tra la nuova scienza e il sapere filosofico e le teorie scientifiche sono trascese da cambi di paradigma: si pensi ad Anassimandro per cui la terra è nello spazio vuoto non sull’oceano come per Talete (Carlo Rovelli).

  • Giacinto Plescia: nuovi modelli di Teoria delle catastrofi dopo Renè Thom

Nuovi modelli di Teoria delle catastrofi dopo e oltre Thom sono elaborati da Giacinto Plescia in una nuova interpretazione https://frame-frames.blogspot.com/2022/02/giacinto-plescia-uninterpretazione.html diadema, sfera ombelicale, sfera metaedrica, diafarfalla, tetradiafarfalla, anfitetradiafarfalla, anfittradiafarfalle che vedono scienza e tecnologia ricreare dinamicità spaziali eutopiche e distopiche.

Giacinto Plescia sostiene  in La forma e lo spazio. Mito, natura, hi tech https://www.mondadoristore.it/forma-spazio-Mito-natura-Giacinto-Plescia/eai979122142881/ che esiste un “apeiron” tra la regione di Planck e la cronospazialità immaginaria di Hawking e Wheeler: un chaosmos, una varietà topologica, singolarità di una nuova ermeneutica quantistica.

  • Lo “zeit-raum” di Mozart  e il  chaosmos

La physis ha itinerari labirintici, un tempo ordinato e uno disordinato che si fondono nel chaosmos: nella monade leibniziana c’è simmetria ed asimmetria, lo “zeit-raum” di Mozart ha simmetria e rigorosità ma un tempo ordinato e uno spazio disordinato, un tempo caotico e uno spazio cosmico.
  • Giacinto Plescia: dalla filosofia alla fisica: la dynamis

Il mondo origina dalle forme della “dynamis” in cui è presente una biforcazione come nel mito che è un intreccio di relazioni imprevedibili: una singolarità all’interno di spazi topologici simile allo “human-tech-space” di Internet
https://www.ansa.it/pressrelease/lifestyle/2021/11/13/lo-human-tech-space-di-internet-come-singolarita-topologica_156c748d-76f4-4f39-b6e3-64a59e83213d.html

L’isteresi di macrotéchne, microtéchne, isomorphing tra estetica, neo-narcisismo, è condizione esistenziale e dell’etica: è abitare poeticamente la téchne.

Ontologia (del) sublime

  • La bellezza

Cos’è la bellezza? E perché si dice di qualcosa “è sublime”?

Giacinto Plescia: dalla filosofia alla fisica parte dall’ esperienza che si fa del sublime quando si supera il limite del bello e si vive un senso di smarrimento ed inadeguatezza di fronte alle espressioni artistiche ed alla maestosità dell’universo.

Giacinto Plescia: Ontologia (del) Sublime https://www.mondadoristore.it/Ontologia-del-sublime-Giacinto-Plescia/eai979122039593/

Longino nel Trattato sul Sublime https://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_del_Sublime pone le basi della riflessione su questi temi, ci consegna un testo che incute reverenza per struttura, accuratezza, analisi.

Il meraviglioso, la risonanza con l’opera d’arte, l’empatia, il pathos, accomunano l’artista col lettore e fruitore dell’opera d’arte.

Burke e Kant affrontano il tema del senso di pericolo, della paura di fronte alle forze incontrollabili della natura.

Il testo elabora i concetti del nulla, dell’abisso in Leopardi e Heidegger nell’ambito del Corso di Perfezionamento post-lauream in “Estetica ed Ermeneutica delle Forme Simboliche”, della tesi e del conseguente Progetto di Ricerca, delle lezioni universitarie e delle conversazioni col prof. Sergio Givone che elabora una nuova interpretazione del Sublime.

Giacinto Plescia: Un modello topologico di mente Merleau-Ponty, Zentralkorper, Husserl, Stringhe e M-Theory

  • Giacinto Plescia: dalla filosofia alla fisica e alla coscienza quantistica

“Lo studio della coscienza non può prescindere dalle acquisizioni delle neuroscienze sui “neuroni specchio”: il cervello non è solo un fascio di neuroni: esiste “all’interno di un organismo”.

Giacinto Plescia: Un modello topologico di mente https://www.mondadoristore.it/modello-topologico-mente-Giacinto-Plescia/eai979122033597/

Il corpo è il nostro punto di vista sul mondo: parola e mimica mostrano come agli organi del corpo corrispondono le emozioni.

In breve: il corpo parla: è lo “schema corporeo” di Merleau-Ponty https://www.treccani.it/enciclopedia/maurice-merleau-ponty

Nel sonno, per Husserl, inconscio e memoria sono momenti ove non si è presenti a sé e si è, nel contempo, con il mondo.

La memoria di sé, ontologica-in/visibile, è il chiasma proustiano: il sogno è un chiasma sonno-corpo-passività-sogno pensante ed essere corpo pensato.

  • Giacinto Plescia: dalla filosofia alla fisica e Penrose

Per Penrose https://www.treccani.it/enciclopedia/sir-roger-penrose/ la mente non è riconducibile alla computazione, unifica così relatività e meccanica quantistica.

Nuovi sono i paradigmi di Thom e Petitot: un modello topologico di mente basato su teoria delle catastrofi e delle biforcazioni, degli attrattori di sistemi dinamici non lineari, stringhe e superstringhe di Veneziano.

Giacinto Plescia Progetti di ricerca per l'Agenzia CNR2001

Un portale Internet come agorà per workshops, mostre, fondi, sponsorizzazioni di cattedre, ricerche su: il tempo immaginario di Hawking, un chaosmos d’interpretanza catastrofica, nuovi modelli della teoria delle catastrofi oltre Thom https://frame-frames.blogspot.com/2022/09/lombelico-e-la-farfalla-oltre-thom.html

Giacinto Plescia: Progetti di ricerca per l’AgenziaCNR2001 https://www.mondadoristore.it/Progetti-ricerca-Agenzia-Giacinto-Plescia/eai979122140356/

  • La crisi dei fondamenti

Il teorema di incompletezza di Gödel https://it.wikipedia.org/wiki/Teoremi_di_incompletezza_di_G%C3%B6del
e il principio di indeterminazione di Heisenberg hanno determinato un cambio di paradigma non solo per le scienze naturali ma per il pensiero.

I paradigmi delle teorie della verità e le scuole di pensiero logiciste e fenomenologiche del ‘900, le ermeneutiche imposte dalla technè: bioetica, telematica, astrofisica.

L’ontologia, l’ontopoiesis, l’interpretanza ermeneutica ed intenzionale, la physis immaginaria, il pensiero calcolante, la technè sono i nuovi orizzonti del pensiero.

La bistabilità strutturale nel fullerene naturale orienta la progettazione di fibre ottiche fullereniche attraversate da laser quantici che danno vita a un sistema intelligente con  le supercorde e superstringhe di Veneziano.

Ontologia del mito

  • Epistemica, ontologia e i sistemi autopoietici

Le configurazioni del sapere epistemico e le ontologie ermeneutiche si sono concentrate solo sull’ontica, sulle entità narrate secondo Giacinto Plescia in “Ontologia del mito” https://www.mondadoristore.it/Ontologia-del-mito-Giacinto-Plescia/eai979122033441/

L’ interpretanza ermeneutica ed intenzionale non si cura di offrire una fondatezza alla nuova epistemica, alla physis immaginaria, alla temporalità ontologica; men che mai dà fondamenta alla struttura ontologica dell’opera d’arte.

  • L’ontologia classica e i sistemi autopoietici

L’ontologia classica ha eluso la fondatezza non matematica della matesis, la fondatezza non logica del logos, quella non mitica del mitos, la non epistemica dell’epistemè, la non tecnica della technè, la fondatezza non seriale dell’opera d’arte.

E’ utile intraprendere, perciò, il sentiero interrotto dell’ontologia dell’opera d’arte: la Seinweg e, sintagmaticamente gli studi e le ricerche dell’ontologia del mito tra sapere epistemico, interpretanza ermeneutica ed intenzionale, temporalità e topologia.

Il testo delinea un modello che vede il mito come un sistema autopoietico instabile e in trasformazione.

Giacinto Plescia: Ontologia dell'opera d'arte. Il bello tra nodi, nastri e singolarità per una morfogenesi topologica dell'arte

  • L’arte e la nuova fisica

L’arte ha lavorato sull’idea di creazione, prima della biologia.

La scienza di un quadro si pone il problema della chimica dei pigmenti: non si domanda qual è il messaggio dell’artista. 

Giacinto Plescia: Ontologia dell’opera d’arte. Il bello tra nodi, nastri e singolarità per una morfogenesi topologica dell’arte https://www.mondadoristore.it/Ontologia-dell-opera-d-arte-Giacinto-Plescia/eai979122033436/ affronta il tema delle geometrie non euclidee ove lo spazio è un “corpo in trasformazione” e la teoria delle stringhe parla di filamenti di energia vibrante che sono “piegati”, arrotolati e descrivibili da “nodi” o “nastri”.

Questa dimensione metamorfica, è registrata anche da espressionismo e futurismo.

Col Principio di Indeterminazione, Heisenberg https://www.treccani.it/enciclopedia/werner-karl-heisenberg mostra come nel “vedere” un micro oggetto agiamo su esso e lo modifichiamo: il soggetto non è “esterno” ai fenomeni studiati.

La dinamica non lineare da Poincaré a Thom, ha stabilito che le forme sono regolate dalla topologia, piccole modifiche provocano grandi cambiamenti: si produce una nuova forma: “biforcazioni” “catastrofi” e ” singolarità”.

La teoria delle catastrofi di Thom https://www.giacintoplescia.it/teoria-delle-catastrofi-fisica-e-olismo/ si è mostrata ricca di interessanti conseguenze scientifiche e filosofiche.

Ontodynamis

  • Il cosmos, il tempo e il mutamento

Giacinto Plescia  instaura un dialogo tra la physis del pensiero classico e la nuova fisica in “Ontodynamis” https://www.mondadoristore.it/Ontodynamis-GiacintoPlescia/eai979122033439/

Il cosmos di Eraclito è dynamis: diviene secondo “contesa”: il polemos, Anassagora parla di discordia e per Aristotele il movimento è “dynamei ontos entelekeia a ateles” o energheia.

Permanenza e cambiamento sono nel tempo di S. Agostino e in quello spazializzato-matematico di Kant.

Il tempo assoluto newtoniano ha il contraltare nello spazio-tempo di Einstein che è relativo allo stato di moto di un sistema ed alla curvatura dello spazio: è dinamico.

Gli universi transfiniti di Gödel sono increspatura dynamica dello spazio-tempo e l’ontologia del caos dispiega uno spazio-tempo con eventi indecidibili.

Hawking, coi numeri immaginari, elabora un modello topologico-metabolico dello spazio che forma un chiasma a stringa immaginaria: possibilità di una temporalità non lineare.

Nella musica mozartiana c’è simmetria ed asimmetria: è lo zeitraum mozartiano: il caosmos: tempo caotico e cosmico.

E’ aperta la domanda: quali sono i rapporti tra la verità della proposizione e l’interpretazione scelta.

Il canto di Kalipso la dea del sublime. Il nulla ed il sublime. Una nascente ontologia dell'opera d'arte

  • La bellezza e il sublime

Giacinto Plescia in “Il canto di Kalipso, la dea del sublime” https://www.mondadoristore.it/canto-Kalipso-dea-sublime-Giacinto-Plescia/eai979122033437/ percorre un excursus delle contemplanze della bellezza e del sublime, dalla classicità a Burke, Kant, Holderlin, Heidegger che  approda ad una ontologia del sublime.

  • Longino e Burke

In Longino il meraviglioso, la risonanza con l’opera d’arte, il pathos, accomunano artista e fruitore dell’arte: il sublime genera smarrimento e paura.

Per Burke “Il sublime” richiama le forze della natura, nasce da sofferenza, pericolo.

In Kant la grandiosità della natura suscita il senso dei limiti umani, da qui smarrimento e attrazione.

In Heidegger nel sublime vive il non-fondamento: l’angoscia.

Nel sublime, – che si svela nell’infinito o nell’abisso: esemplificato da Kalipso – sono presenti: Ek-stasi, Ab-grund.

Nell’interpretanza di Sergio Givone si ha nuovo paradigma: l’arkè, una singolarità: l’eventuarsi dell’abissalità: un’ontologia dell’opera d’arte.

Sublimità e estetica musicale sono cadenzate da Mozart, Eleuro e Leibniz; morfogenesi e complessità da Leibniz e Thom.

Il testo è intriso di queste pregnanza e salienza.

LA SUORA DELL'ESSERE

Il manoscritto di Giacinto Plescia La suora dell’essere https://www.mondadoristore.it/La-suora-dell-essere-Giacinto-Plescia/eai979122140058/ contiene sia appunti su un romanzo filosofico, con richiami a Gemisto Pletone, “La suora dell’essere” Suora Ver-iconax, fanciulla della Signoria fiorentina, concepita in Santa Flora che con suore di klausura, ultime sacerdotesse, vive a Poggio Imperiale quale Imperatrice d’Europa; sia ricerche confluite in testi, con la F. Angeli, conferenze, con l’Umi, al Virginia Tech, all’Aisre, all’Amse.

I temi sono: la bellezza e il sublime: due spazi topologici che s’incontrano: la physis si biforca e abita il nastro di Möbius https://it.wikipedia.org/wiki/Nastro_di_M%C3%B6bius

La dimensione metamorfica presente nel mito che è singolarità all’interno di spazi topologici, un sistema autopoietico come il caos.

E’ dynamis il polemos in Eraclito, in Anassagora la discordia, e l’energheia in Aristotele; il vuoto di Lucrezio anticipa Heisenberg, i “nodi quasi di stelle” di Leopardi la teoria dei nastri.

Lo zeitraum di Mozart come metafora del chaosmos, la noematica ontologica, gli universi di Gödel come increspatura dynamica dello spazio-tempo.

  • Conclusioni: Giacinto Plescia: dalla filosofia alla fisica

Il modello topologico-metabolico dello spazio di Hawking, il modello topologico di mente di Plescia, i testi sulla bellezza, la coscienza quantistica e la teoria delle catastrofi di Thom, la M-Theory, le stringhe di Veneziano https://frame-frames.blogspot.com/2022/08/dal-mito-al-cosmo-delle-stringhe-forma.html  sono attraversate dal confronto della nuova fisica e della topologia col pensiero classico.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *